L'imprenditore che ha saputo ascoltare il mercato
Il profumo di caffè fresco e di legno di sandalo permeava l’officina di “Artisanal Echoes”, una piccola azienda specializzata in strumenti musicali in edizione limitata, situata nel cuore di Montalcino, in Toscana. Il fondatore, Sebastiano Verdi, non era un visionario dal cardigan, ma un liutaio meticoloso, un uomo con le mani sporche di vernice e un’ossessione per la perfezione.
Prima del CRM, “Echoes”, come l’aveva battezzato, era un vortice di email, appunti scritti su foglietti, telefonate perse e il costante terrore di dimenticare un dettaglio cruciale. Il suo team era composto da lui e due apprendisti, ma la gestione delle richieste, degli ordini e delle interazioni con i clienti era diventata un incubo.
Poi, un giorno, durante una conferenza per liutai, Sebastiano si era imbattuto in “Synergy CRM”. Inizialmente scettico, aveva iniziato a testare la piattaforma. La prima cosa che aveva notato era l’organizzazione.
Ogni interazione con un cliente, ogni richiesta di preventivo, ogni feedback, era tracciata in modo impeccabile. Ma Sebastiano non si era fermato lì.
Aveva iniziato a sfruttare al massimo le funzionalità del CRM, trasformandolo in un vero e proprio strumento di previsione.
Ricordava ancora la sua prima “astuzia”: aveva creato dei “modelli di interesse”. Utilizzando i dati raccolti dal CRM, aveva identificato un gruppo di potenziali acquirenti particolarmente interessati a strumenti con specifiche tecniche avanzate.
Aveva quindi impostato delle “campagne di nurturing”, inviando loro email personalizzate con video dimostrativi di strumenti simili, offrendo loro la possibilità di partecipare a workshop esclusivi e, cosa più importante, seguendoli in tempo reale per capire quali erano le loro reali esigenze.
Un altro trucco, nato quasi per caso, era il sistema “Echoes Score”. Sebastiano aveva creato un algoritmo all’interno del CRM che valutava ogni lead in base a diversi fattori: frequenza di accesso al sito web, download di brochure, partecipazione a eventi online, interazioni sui social media. Questo aveva permesso al suo team di vendite di concentrarsi sui lead con il punteggio più alto, massimizzando le possibilità di chiusura.
La vera svolta, però, è arrivata quando ha iniziato a utilizzare il CRM per analizzare i dati relativi ai feedback dei clienti.
Il CRM gli aveva evidenziato una tendenza: molti acquirenti erano interessati a personalizzare i loro strumenti musicali.
Sebastiano, grazie a questa analisi, aveva deciso di introdurre un servizio di “Creazione su Misura“, offrendo ai clienti la possibilità di scegliere i materiali, il tipo di finitura e le specifiche tecniche dei loro strumenti.
“Ricordo ancora il giorno in cui ho ricevuto l’email di un cliente da New York, che aveva commissionato uno strumento specifico per un concerto importante,” racconta Sebastiano.
“Il CRM mi aveva fornito tutti i dettagli, inclusi i suoi gusti musicali, le sue preferenze di finitura e i suoi vincoli di budget. Ho potuto rispondere alla sua richiesta in pochi minuti, grazie alla completezza delle informazioni a mia disposizione.”
Il successo di “Artisanal Echoes” è cresciuto esponenzialmente negli anni successivi.
Il CRM non era diventato solo uno strumento di gestione, ma una vera e propria finestra sul mercato, un allineatore di processi decisionali, un prezioso alleato strategico.
Come emulare Sebastiano? Innanzitutto, non limitarsi a utilizzare il CRM come un semplice database. Esplorare le sue funzionalità avanzate, come l’automazione, l’analisi dei dati, la creazione di report personalizzati. Sfruttare il CRM per conoscere a fondo i propri clienti, anticipare le loro esigenze e creare esperienze di acquisto uniche.
E, soprattutto,
essere disposti a sperimentare, ad adattare il CRM alle proprie esigenze specifiche. Ricordarsi che il CRM è un’estensione del proprio business, un potente strumento per creare valore e raggiungere il successo.